Al Teatro Quirino il BALLETTO DI ROMA va in scena con Otello di William Shakespeare


Otello, tragedia di William Shakespeare messa in scena per la prima volta nel 1604, è la tragedia della gelosia “par excellence”. È il sentimento maligno che può terminare unicamente in tragedia. La vicenda ruota attorno alla gelosia di Otello, fiero condottiero militare della Repubblica di Venezia, per l’amata Desdemona, che, a causa delle insinuazioni di Iago, viene sospettata di avere una relazione con Cassio.
La vicenda, che ha ispirato William Shakespeare è quella di una novella del letterato, poeta e drammaturgo italiano Giovan Battista Giraldi Cinzio, (Ferrara, 1504 – Ferrara, 1573).
Il Bardo si concentra sui tormenti interiori e sui processi psicologici di Otello, che sfociano in equivoci e incomprensioni con Desdemona, e preludono all’omicidio-suicidio finale. Tra le versioni operistiche della tragedia, si ricordano quelle di Gioachino Rossini (1792-1868) del 1816 e quella di Giuseppe Verdi (1813-1901).

La musica di Antonín Dvořák e la coreografia di Fabrizio Monteverde, al Teatro Quirino in Roma, dal 30 aprile al 5 maggio, porteranno il pubblico attraverso l’arte coreutica a scavare nella psicologia dei personaggi con l’azione che si concentrerà, oltre che sul sentimento principale della gelosia, anche sulle particolarità dei singoli personaggi. Desdemona si carica di quel potere seduttivo che nell’opera originale è presente soltanto nelle parole di Iago e lo stesso scenario, realizzato sempre dal coreografo, cambia tratti distintivi e ruolo: ogni cosa si relativizza e non si ha più certezza che la scena si svolga a Venezia o sul litorale dell’isola di Cipro. I personaggi di Monteverde sono trasportati in un ‘altrove’ in cui ognuno può essere ‘chiunque’ e dove, più di ogni altra cosa, il ‘diverso’ non esiste. L’andamento dell’azione nelle due opere resta invariato, se non per il fatto che Fabrizio Monteverde traspone in danza ciò che soltanto le parole erano riuscite a comunicare.

Eleonora Marino

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